50 anni dalla “Maturità” del 1964

Molti i presenti il 26 Settembre al canonico appuntamento per la celebrazione dell’evento ormai consueto che periodicamente vede raccogliersi nel Quadriportico, e non solo, coloro che ne calpestarono il suolo in verde età e che sono tornati a respirare un pò di quell’aria benefica che ha riempito nel tempo i loro polmoni.

Di questo si è fatto interprete con la sua partecipazione un ex-Alunno,  che ricordiamo molto volentieri, e che ha inviato il  messaggio che qui riportiamo:

“””””Carissimi,

varcare il portone del Collegio S. Giuseppe in Piazza di Spagna a Roma ed entrare nel Quadriportico è una emozione che ha pochi eguali.

Tutto sembra uguale, anche se nel tempo alcune cose sono state rinnovate: la palestra di legno è ora una costruzione bella e funzionale, mentre lo sciame degli Alunni alla ricreazione, sempre allegra e vociante, è oggi da College inglese, con gli alunni, ragazzi e ragazze (un tempo impensabili), in perfetta divisa.

E’ lo scenario e sono le sensazioni che 40 Ex Alunni del Collegio hanno provato venerdì sera, 26 di settembre, durante l’happening organizzato per celebrare insieme i 50 anni trascorsi dal giorno della loro maturità.

Qualche chiletto di troppo, molti capelli bianchi o spazi sulle fronti, ma soprattutto la frase: “ma chi sei?” è stato il filo conduttore di ogni saluto e della ricerca dei lineamenti che il tempo ha ormai “immancabilmente” rimodellato.

La Cappella del S. Giuseppe, del tutto immutata, ha celebrato la Santa Messa ed accolto il primo momento di questa bella serata, e sono certo che ognuno di noi ha rivisto il proprio banco, le tante funzioni vissute in quegli anni e, per taluni, l’immagine da chierichetti e da cantori del coro.

La benedizione ed il saluto rituale: “andate in pace”, hanno avviato la compagnia verso l’aperitivo e la cena allestita e servita sotto un’ala del quadriportico che, ancora una volta, ha fatto da cornice ai suoi ragazzi.

Tra prosecco, vino e champagne, i ricordi si sono riversati a fiumi, non risparmiando alcun commensale ed un sorpreso e compiaciuto Fratel Alessando che ha fatto gli onori di casa, dando a Frère Virginio la libertà di immortalare ogni istante della rimpatriata.

Champagne, abbracci e baci prima di sciogliere le righe e rimandare tutti, non a settembre, ma ai festeggiamenti di platino….

Mi preme ringraziare sinceramente, ma credo di interpretare il pensiero di tutti i presenti, Toni Palma, Aldo Bottelli, Giose Buonvino e tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita della serata. Gradita e inattesa la medaglia a ricordo della festa.

A presto con un abbraccio forte e sincero.

Stefano Albanese, uno di voi.””””

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